Un pensiero al giorno

La gente di ogni parte del mondo oggi cerca la soluzione del problema umano nel progresso scientifico, nel successo politico, professionale e nell'immediata soddisfazione dei bisogni e delle passioni. Accade perciò che, mentre ciascuno invano cerca di difendersi egoisticamente dal sacrificio e dal dolore, in realtà provoca situazioni di inaudita sofferenza a se stesso e agli altri. E' un assurdità, ma costituisce la logica comune. (Anna Maria Cànopi)

lunedì 14 dicembre 2020

Due racconti di Arthur Schnitzler

Una persona muore quando sono morti quelli che l’hanno conosciuta (Arthur Schnitzler)

Due racconti uniti in un libro, edito da Libreria dell’Orso, sufficientemente piccolo da essere messo nella tasca di un cappotto o in borsetta. Sono quei libri che porto con me perché le attese prima di un appuntamento non siano vuote, prive di significato.

Fiori è un racconto ambientato a Vienna. Il protagonista è un uomo borghese, fidanzato con Gretel, una giovane piena di vita e di amore, l’unica ad avere un nome che la identifica. “Oggi sei finalmente di nuovo mio” – esclama con rinnovata gioia e tutto intorno, sebbene coperto di neve, sembra riprendere vita. L’uomo è reduce da una delusione d’amore, da un tradimento che l’ha così colpito nel suo orgoglio di maschio da allontanare la donna che amava, senza possibilità di perdono. Nonostante tutto, lei si fa trovare per strada, vicino a dove lui abita, ad attenderlo, solo per vederlo, senza dire una parola. Parlano per lei i fiori che ogni mese gli invia: un mazzo di violette e garofani.

Un giorno incontra per caso il nonno della donna che gli dice che è morta. Di cosa soffriva?...«Depressione…anemia…i dottori non sanno nulla di certo» La notizia lo colpisce ma sembra anche risollevarlo. Il mondo oggi mi appariva più quieto. La morte pone fine allo stillicidio emotivo degli incontri silenziosi, ma carichi di significato, all’angolo della strada. Il momento è di breve durata e tutto precipita quando, dopo alcuni giorni, gli vengono recapitati i fiori dentro una scatola bianca, così simile ad una bara. È indubbio che lei ne aveva programmato l’invio. Li mette in un vaso sul suo tavolo e rimangono là a rinnovare il rimorso e il senso di colpa. Tutto intorno sembra scomparire travolto dal profumo che emanano anche quando iniziano a sfiorire e a diventare l’ombra di loro stessi.

È un circolo vizioso nel quale è facile restare intrappolati se non ci fosse il gesto salvifico di Gretel che apre la finestra e butta fuori gli steli rinsecchiti e maleodoranti. L’uomo si sente libero, vivo, vitale; tutto intorno risplende e profuma dei lillà del parco vicino. Gretel si avvicina, prende il suo piccolo mazzo di fiori e me lo tiene davanti al viso. La vita continua.

I morti tacciono è un racconto scritto nel 1897 e l’ambientazione è assolutamente attinente con le carrozze e i primi treni. Si parla di una relazione clandestina tra Emma, una donna sposata con figlio, e Franz. I due si incontrano dopo qualche giorno, l’ultima volta è stata a casa di lei durante una festa, costretti ad un comportamento borghese ed impersonale. Il cocchiere che è alla guida della carrozza di Franz è ubriaco; la donna era in ritardo e lui, nell’attesa, era entrato in un’osteria. La carrozza ha un incidente, ne escono illesi Emma e il cocchiere. Franz è morto ma il primo impulso della donna è di salvarlo, nonostante l’evidenza. Chiede al cocchiere di andare a cercare aiuto mentre lei sarebbe rimasta ad attenderlo, con il capo dell’uomo sul suo grembo. Rimasta da sola, al buio, sul ciglio della strada, comincia a pensare a quello che sarebbe successo all’arrivo dei soccorsi. Chi muore giace, chi vive si dà pace. L’amore viene spazzato via dalla morte e le convenzioni sociali riprendono il sopravvento. Emma abbandona il corpo dell’amante e ritorna a casa prima dell’arrivo del marito ricoprendo nuovamente il ruolo di moglie e madre esemplare. La notte riporta a galla il subconscio e lei sarà costretta ad affrontare la realtà e prendersi carico delle responsabilità, non solo nei riguardi del marito, ma anche dell’amore.