Un pensiero al giorno

La gente di ogni parte del mondo oggi cerca la soluzione del problema umano nel progresso scientifico, nel successo politico, professionale e nell'immediata soddisfazione dei bisogni e delle passioni. Accade perciò che, mentre ciascuno invano cerca di difendersi egoisticamente dal sacrificio e dal dolore, in realtà provoca situazioni di inaudita sofferenza a se stesso e agli altri. E' un assurdità, ma costituisce la logica comune. (Anna Maria Cànopi)

sabato 20 marzo 2021

L'uomo senza epilogo

 L’epilogo è solamente un confine artificiale fittizio, tanto rassicurante quanto inutile. Un po’ come un muretto di pietra sul limitare di una distesa erbosa, che non si propone tanto di dividere, quanto di stabilire che oltre quella linea non esiste nient’altro. Eppure dall’altra parte c’è una vastità inesplorata.

Per me l’incipit di ogni libro è il biglietto da visita della storia che andrò a leggere; in quelle poche righe c’è tutto quello che troverò dopo e forse anche qualcosa di più.

Ieri pomeriggio ho preso in mano questo libro e non l’ho più lasciato finché non sono arrivata all’ultima pagina, con un epilogo che mi ha piacevolmente sorpresa, che non mi aspettavo, anche a causa della frenesia di sapere cosa accadeva nel capitolo seguente.

Epilogo è la parola chiave, protagonista non solo del romanzo, ma, a pensarci bene, della nostra intera esistenza. L’autore stimola ne una profonda riflessione. Si dice “non c’è fine, senza inizio” indicando che per arrivare al punto B, bisogna necessariamente partire dal punto A. È anche vero che oltre il punto B si apre un altro mondo, una nuova visione, una ulteriore possibilità. E questo, nei comuni mortali, credenti o agnostici, è fonte di speranza perché non c’è cosa peggiore che sapere che tutto, finendo, venga risucchiato nel cimitero oblioso.

La trama, e in questo caso non c’è termine più azzeccato, unisce tanti personaggi attorno ad un libro, diventato un successo editoriale. E qui mi fermo e non aggiungo altro per non sciupare quella particolare magia che alcuni romanzi hanno di accompagnarti per ore, non facendoti pensare ad altro che all’epilogo. Sono sicura che “L’uomo senza epilogo” di Gabriele Dolzadelli sarà l’inizio di una voce nel panorama letterario.