Un pensiero al giorno

La gente di ogni parte del mondo oggi cerca la soluzione del problema umano nel progresso scientifico, nel successo politico, professionale e nell'immediata soddisfazione dei bisogni e delle passioni. Accade perciò che, mentre ciascuno invano cerca di difendersi egoisticamente dal sacrificio e dal dolore, in realtà provoca situazioni di inaudita sofferenza a se stesso e agli altri. E' un assurdità, ma costituisce la logica comune. (Anna Maria Cànopi)

lunedì 8 febbraio 2021

Morire

La trama si può riassumere in poche stringate parole: un uomo muore. Felix, il protagonista del romanzo breve, viene a sapere da un professore da lui contattato per una second opinion, che morirà entro un anno. La sua malattia non viene mai nominata ma si presume che si tratti di tubercolosi, che all’epoca era incurabile.

A dividerne il dolore è la fidanzata Maria, una ragazza molto più giovane di lui, che inizialmente ne rimane sconvolta, allontanando tale triste eventualità con la passione tipica della giovinezza. Sarebbe morta con lui, incapace di una vita senza amore. Terzo protagonista è Alfred, l’amico medico che gli ha nascosto la verità circa la malattia. Felix e Maria viaggiano per pochi mesi allo scopo di allontanare il pensiero della morte, andando alla casa sul lago, e poi a Salisburgo mentre sono di ritorno a Vienna.

Il motivo per il quale una storia così semplice risulti tanto avvincente è dato dalla descrizione degli stati d’animo dei due amanti. Felix gioca molto sulla sua maggiore esperienza per legare indissolubilmente a sé la giovane Maria, per la quale la tragedia è perdere ciò che considera il vero ed unico amore. Con il passare del tempo, ed anche per il pedante vittimismo di Felix, la ragazza comincia a ricercare momenti di solitudine nei quali riprendere contatto con se stessa e la vita che la circonda. Bellissimo è il flusso di coscienza che Schnitzler descrive associandolo alle immagini della natura: albe intervallate da tramonti, chiarore ed oscurità, distese di acqua e fitta vegetazione.

L’autocommiserazione di Felix si trasforma in invidia per la salute e la giovinezza di Maria, e in gelosia per chi avrà il suo amore alla sua morte. Sogna di ucciderla e in un’occasione tenta di farlo. Per un breve periodo i due amanti sembrano ritrovare la vecchia passione, ma è di breve durata. Maria, dall’inizio crocerossina devota, decide di approfittare del sonno di Felix per andare a fare una lunga passeggiata, spingendosi lontana da lui. È l’inizio della sua progressiva emancipazione emotiva. La malattia ha una brusca accelerazione, l’emottisi ne è il segno evidente. Il melodramma si conclude nell’unico modo possibile per il protagonista.

“Morire” fu pubblicato nel 1895, quando Schnitzler aveva 33 anni e da dieci anni era laureato in medicina. È un libro che dovrebbe essere letto da ogni medico, soprattutto da quelli che trattano le malattie terminali perché racconta di più e meglio di quanto facciano i trattati di clinica.


 

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