Un pensiero al giorno

La gente di ogni parte del mondo oggi cerca la soluzione del problema umano nel progresso scientifico, nel successo politico, professionale e nell'immediata soddisfazione dei bisogni e delle passioni. Accade perciò che, mentre ciascuno invano cerca di difendersi egoisticamente dal sacrificio e dal dolore, in realtà provoca situazioni di inaudita sofferenza a se stesso e agli altri. E' un assurdità, ma costituisce la logica comune. (Anna Maria Cànopi)

mercoledì 28 agosto 2013

La banda degli invisibili

Alcune volte è bene stravolgere gli schemi.
Tuttaltrilibri nasce dall’esigenza di far conoscere storie particolari, di autori più o meno noti, spesso fuori dai normali circuiti librai-circoli-blog; sono storie di difficoltà, sofferenza, discriminazione, mancanza di libertà e questo libro di Fabio Bartolomei merita di farne parte perché racconta una fetta della popolazione che vive nell’ombra, dimenticata ed esclusa perché ritenuta inutile.
“La banda degli invisibili” è un romanzo delizioso e molto divertente. Dopo tanti anni, precisamente dalla lettura de “La concessione del telefono” di Camilleri, mi sono ritrovata a ridere fragorosamente in pubblico, mentre ero nella sala d’attesa di un medico. Credo che questa mia reazione spontanea sia stata la migliore pubblicità possibile e sono certa che qualcuno sia poi corso in libreria.
La storia è paradossale, ma non impossibile. Un gruppo di anziani, alcuni ex-partigiani, di quelli che hanno lottato per un’Italia che non li rappresenta più, decide di rapire Silvio Berlusconi per potergli estorcere delle scuse pubbliche, una lunga lista che comprende anche la ritrattazione della sua fama di grande amatore.
Il piano viene studiato nei dettagli e spesso modificato; la sua preparazione li impegna per gran parte della giornata: già solo questo basta a farli sentire vivi. Cominciano con il seguire una dieta, fare attività fisica e uno di loro, come fioretto - c’è ancora qualcuno che li fa! - smette di bere.
Angelo è la voce narrante e il progressivo riscatto nei riguardi dei parenti che lo considerano un vecchio rimbambito e lo vanno a trovare raramente è scandito dalle modifiche del testamento. Migliori sono consapevolezza e autostima, meno viene lasciato loro in eredità.
La bravura dell’autore è stata quella di aver rappresentato fedelmente l’universo della terza e anche della quarta età. Esilaranti le gag messe in atto contro privilegi, arroganze e malcostume in genere. Fantastica l’idea di spedire al padrone la cacca del cane lasciata sul marciapiede o nei giardini pubblici (quasi quasi ci faccio un pensierino!)
Mano mano che procedevo nella lettura ho ritrovato molti atteggiamenti che vedevo in mio nonno, prima, e mio padre, dopo. Entrambi avevano fatto la guerra combattendo per ideali che non hanno più ritrovato nelle generazioni successive, compresa la mia.
A distanza di anni mi sento di condividere molti dei loro pensieri e qualche volta mi è sfuggita la frase “Ai miei tempi…”
Mi devo preoccupare?


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