Un pensiero al giorno

La gente di ogni parte del mondo oggi cerca la soluzione del problema umano nel progresso scientifico, nel successo politico, professionale e nell'immediata soddisfazione dei bisogni e delle passioni. Accade perciò che, mentre ciascuno invano cerca di difendersi egoisticamente dal sacrificio e dal dolore, in realtà provoca situazioni di inaudita sofferenza a se stesso e agli altri. E' un assurdità, ma costituisce la logica comune. (Anna Maria Cànopi)

mercoledì 24 luglio 2013

Quando tornerai


La casa editrice E/O da sempre pubblica libri particolari, che raccolgono consensi tra coloro che veramente vogliono leggere altro e godono quando la narrativa è di qualità, fuori da ogni schema e logica di marketing.
“Quando tornerai” è il racconto di una amicizia che diventa ancora più importante e radicata nelle viscere dei due protagonisti principali dopo un incidente che sprofonda Hannes in un coma dal quale riemerge parzialmente, grazie proprio alla cura costante di Uli.
La struttura è quella di un epistolario che Uli scrive quasi ogni giorno ad Hannes e per Hannes, in modo che, al possibile risveglio, possa scoprire tutto quello che era accaduto attorno a lui.
Pur essendo Hannes e Uli i protagonisti principali di questo romanzo, in realtà ci si trova di fronte ad un’esibizione corale dove anche il castagno fuori in giardino e il davanzale della finestra della camera di Hannes hanno la loro importanza nella storia, sottolineando l’atmosfera emotiva che si respira.
Il romanzo si snoda in diversi ambienti: l’ospedale dove è ricoverato Hannes, il “nido dei suonati” dove lavora Uli come volontario del servizio civile, la birreria dove si incontrano e si snodano alcune situazioni che nascono nella camera di Hannes e la casa sul lago che sarà compimento e inizio di vita.
Il libro è bello, molto ironico pur nella drammaticità delle situazioni che si svolgono nell’ospedale e nel “nido dei suonati”, intenso, asessuato, nel senso che l’autrice è stata particolarmente abile a non mettere nella storia il suo personale punto di vista.
C’è un finale, più o meno prevedibile, ma ci si arriva in un crescendo di emozioni, tanto da esclamare chiudendo il libro: “Bello!”

Nessun commento:

Posta un commento